Compra online articoli sportivi, ma è una truffa

Vittima una ragazza di 18 anni di Siena.

Compra online articoli sportivi, ma è una truffa
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Compra online articoli sportivi, ma è una truffa

Effettuare acquisti online da sconosciuti è veramente pericoloso, ne sa qualcosa una quasi diciottenne ragazza senese che, ricercando occasioni favorevoli sulla rete ed in particolare su un noto social network, è incappata nell’inserzione apparentemente molto conveniente di un presunto negozio di articoli sportivi, dal quale ha ordinato tre paia di scarpe sportive griffate, due per se e una per il fidanzato.

La spesa totale ammontava a 150 euro ed era previsto anche l’omaggio di tre magliette, nonché una cintura da uomo, prodotto di un noto stilista. Dal momento che il sito richiedeva garanzie sulla maggiore età dell’acquirente, la ragazza si è fatta aiutare dalla nonna, della quale ha fornito col consenso di lei, tessera sanitaria e carta d’identità. Dopo una serie di contatti in chat, la ragazza ha ricaricato una tessera postepay secondo le indicazioni ricevute, con due operazioni distinte per un ammontare pari ai 150 euro richiesti.

Al fine di velocizzare la conclusione dell’affare e la spedizione della merce, la ragazza ha inviato infine tramite chat anche le foto delle ricariche. La consegna della merce sarebbe dovuta avvenire il 1° ottobre del 2019, ma non è mai stata compiuta. Dopo alcuni solleciti, nel mese di novembre la pagina social del venditore è sparita implacabilmente e, a fine mese la ragazza si è rivolta ai carabinieri della Stazione di Viale Bracci che, ricevuta la denuncia, hanno intrapreso le indagini sulla truffa compiuta.

Attraverso una serie di accertamenti, anche con la collaborazione dei colleghi di Bari, i militari sono risaliti a una donna pugliese di 47 anni, già nota per precedenti episodi analoghi, che risulta incontrovertibilmente aver incassato il corrispettivo delle due piccole ricariche, che nell’economia della studentessa sono comunque significative. La truffatrice è stata così denunciata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena per truffa aggravata.

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