2019 nerissimo per Confagricoltura Toscana: ecco perché

Va a chiudersi un 2019 definito pessimo dal Presidente dell'associazione con specifiche accuse sulle cause di tutto il malessere che si respira.

2019 nerissimo per Confagricoltura Toscana: ecco perché
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Cambiamenti climatici, maltempo e disattenzione da parte della politica: sono queste le cause che il Presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri specifica commentando un 2019 particolarmente negativo per il settore.

Confagricoltura Toscana: è un pessimo 2019

“I cambiamenti climatici non sono più una teoria ma una realtà che gli agricoltori ormai pagano di tasca propria a ogni evento calamitoso. Anche quest’anno siamo qui a fare i conti con danni da maltempo che rischiano di mettere in ginocchio decine di imprese agricole perché si sommano alla politica di strozzinaggio sui prezzi che ci viene imposta dal sistema della distribuzione. Un combinato-disposto che sta piegando le gambe a molti di noi” così Marco Neri Presidente di Confagricoltura Toscana traccia il bilancio 2019 per il settore agricolo della Toscana.

“Quello che più ci fa male però non sono i colpi che stiamo subendo al portafoglio ma quelli indirizzati al nostro cuore di toscani - spiega Neri - perché la politica è distratta e non si rende conto che ogni azienda agricola cancellata dalla Toscana è un presidio sociale, economico e ambientale che viene tolto di mezzo”. “Per questo augurando un buon 2020 a tutti i toscani e ai miei colleghi contadini - aggiunge Neri - voglio fare anche un appello sia alla Regione che alle istituzioni locali: difendete i nostri agricoltori perché in questo modo difenderete la natura e la qualità della vita di tutta la Toscana!”.

“In concreto - conclude Neri - noi chiediamo politiche attive a sostegno del mondo agricolo sia con azioni difensive nei confronti delle nostre produzioni di alta qualità che la distribuzione deprezza in modo continuativo impedendo all’impresa agricola di fare reddito, sia con azioni di aiuto e promozione del marchio Toscana in maniera tale da consentirci di confrontarci nei mercati nazionali e esteri alla pari con gli altri. Infine con misure ad hoc per quelle imprese agricole che operano in aree svantaggiate o marginali della Toscana riconoscendo coi fatti che la loro azione è indispensabile a salvaguardare l'equilibrio ecologico di tutta la regione”.

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